Cultura Circolare: tra RiRi ed Economia (1 min.)
- RiRi
- 19 lug 2021
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Noi giovani di RiRi crediamo che lo schema tipico dell’economia circolare, argomento molto dibattuto negli ultimi anni, possa essere applicato anche alla cultura (anche lavorativa, naturalmente e quindi, in un certo senso, economica), cuore del progetto.

Sono ormai molti anni che si parla di economia circolare: dal lontano 1966, con la pubblicazione, da parte dell’economista Kenneth E. Boulding, del suo articolo “The Economics of the Coming Spaceship Earth”. È proprio per elaborare un modello di sviluppo alternativo all’economia lineare che l’architetto Walter Stahel, il fisico Amory Lovins, i designer McDonough e Braungart, l’economista green Nicholas Georgescu-Roegen, hanno elaborato modalità alternative per fermare lo spreco di materia, l’inquinamento da fonti fossili, promuovendo la produzione efficiente, il riciclo, le energie e fonti rinnovabili.
Cio che RiRi si chiede è quindi se la produzione e diffusione della cultura, in fondo, non sia necessaria come una produzione di beni. La nostra risposta è: si. Crediamo che, come i beni appena citati, anche la cultura debba, a pieno diritto, partecipare al processo circolare, dato che, tra i suoi scopi principali si ritrova appunto quello di generare ricchezza in uno specifico territorio che continua a trasformare (a meno che non venga gettata via, ma chi mai lo farebbe?), diventando così materiale riciclato e reinventato che migliora la vita di chi vive e lavora in quel territorio.
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